Centro Culturale Italo Romeno
Milano

In uscita – il film romeno “Racconti dell’età dell’oro” 18 settembre 2009

Set 15, 2009

Racconti dell’età dell’oro”

Uscita in Italia: venerdì 18 settembre 2009 (in anteprima mondiale)
Distribuzione: Archibald Film

Titolo originale: “Amintiri din epoca de aur”
Genere: commedia / storico
Regia: Ioana Uricaru, Hanno Höffer, Răzvan Mărculescu, Constantin Popescu, Cristian Mungiu
Sceneggiatura: Cristian Mungiu
Musiche: Hanno Höfer e Laco Jimi
Uscita in Romania e Francia: ancora inedito
Sito web ufficiale (Romania): nessuno
Sito web ufficiale (Italia): cliccate qui
Cast: Alexandru Potocean, Teo Corban, Emanuel Pirvu, Avram Birău, Paul Dunca, Viorel Comănici, Ion Sapdaru, Virginia Mirea, Gabriel Spahiu, Vlad Ivanov, Tania Popa, Liliana Mocanu

La trama in breve…
Gli ultimi 15 anni del regime di Ceausescu furono i peggiori della storia della Romania. Tuttavia, la macchina della propaganda dell’epoca si riferisce immancabilmente a quel periodo come a “l’epoca d’oro”…
“Racconti dell’età dell’oro”
riadatta per il grande schermo le più note leggende metropolitane del periodo. Leggende comiche, bizzarre e sorprendenti abbondavano, ispirate agli eventi surreali della vita di tutti i giorni sotto il regime comunista.
L’umorismo è ciò che ha tenuto i romeni in vita, e “Racconti dell’età dell’oro” vuole ricatturare quello stato d’animo, riproducendo la sopravvivenza di una nazione che doveva ogni giorno affrontare la logica distorta della dittatura.
In vista delle visite di Ceausescu, i sindaci delle cittadine in campagna appendono la frutta negli alberi per assicurarsi che i loro villaggi saranno notati, obbedendo anche agli ordini più bizzarri degli attivisti più feroci del partito. Secondo i regolamenti segreti del partito comunista nelle immagini pubbliche il presidente Ceausescu non può togliersi il cappello davanti ai rappresentanti del marcio mondo capitalistico, incluso il presidente d’Estaing. Un camionista decide di aprire per la prima volta nella sua carriera il suo furgone sigillato e scopre un collegamento tra le uova, la Pasqua e l’amore coniugale. Un poliziotto riceve un maiale vivo come regalo di Natale e decide che avvelenarlo con il gas sia il modo migliore per ucciderlo silenziosamente senza farsi notare dai vicini affamati.
“Racconti dell’età dell’oro” è una combinazione di varie storie vere che ritrae un’era in cui il cibo era più importante del denaro, la libertà era più importante dell’amore e la sopravvivenza era più importante dei principi.

“Racconti dell’età dell’oro”
è composto dagli episodi:

LA LEGGENDA DELLA VISITA UFFICIALE

LA LEGGENDA DEL FOTOGRAFO DI PARTITO

LA LEGGENDA DEL CAMIONISTA DI POLLAME

LA LEGGENDA DEL POLIZIOTTO INGORDO

LA LEGGENDA DELLA VISITA UFFICIALE

Contesto: Le visite ufficiali del partito erano eventi spettacolari. Spesso il corteo ufficiale attraversava vari villaggi e città per raggiungere la sua destinazione finale. In ognuno di questi villaggi, le autorità mobilitavano gli abitanti per dimostrare grandissimo entusiasmo per l’avvenimento. Si doveva obbedire agli ordini più bizzarri del partito in modo cieco e assoluto.
Storia: Nel piccolo villaggio di Vizuresti, il sindaco e il suo assistente si preparano per una visita ufficiale del partito. La strada viene pavimentata, gli alberi dipinti, le mucche lavate e fatte sfilare. Tutti i cittadini vengono messi al lavoro: la visita deve essere un successo. Il quartier generale manda costantemente aggiornamenti contraddittori. Viene annunciato che il giorno prima della visita si svolgerà una prova generale in tutti i villaggi per cui passerà il corteo.
Dato che Vizuresti è l’ultima sul percorso, si presume che gli ispettori del partito restino a cena, quindi il sindaco e i suoi uomini iniziano a fare i preparativi. I funzionari arrivano e ordinano immediatamente la rimozione di un carosello all’entrata del villaggio. La cena viene servita e, dopo una lunga giornata, l’alcol scorre a fiumi. Il sindaco chiama un’orchestra per intrattenere la delegazione e la cena ufficiale si trasforma in una festa gioiosa – interrotta solo da una telefonata a tarda ora dal quartier generale del partito, che annulla la visita imminente. Non più sotto pressione, i funzionari decidono di festeggiare la loro libertà con un giro sul carosello !
Forse seguire alla cieca le direttive del partito non è la migliore delle idee…

LA LEGGENDA DEL FOTOGRAFO DI PARTITO
Contesto
: Il quotidiano del partito, “Scinteia” era la pubblicazione più censurata della Romania. Tutti gli articoli e le foto dovevano seguire le severe direttive del partito per essere approvati e pubblicati sul giornale.
Storia: La visita del Presidente Giscard d’Estaing per incontrare Ceausescu è un evento importantissimo. Molti giornalisti di “Scinteia” seguono l’avvenimento, ma è più importante ottenere ottime fotografie, dato che gli articoli sono già stati scritti. Va tutto liscio finché qualcuno dell’ufficio della censura scopre che in ogni scatto, Giscard d’Estaing indossa il suo cappello mentre Ceausescu tiene il suo in mano. Un brillante funzionario del partito ritiene che la classe operaia potrebbe interpretarlo come una deferenza del partito comunista nei confronti del capitalismo. È assolutamente inaccettabile – così, con la scadenza imminente, inizia il dibattito. È meglio rimuovere il cappello del premier francese o metterne uno in testa a Ceausescu con un fotomontaggio? Il risultato finale è che per la prima volta nella storia, “Scinteia” non viene stampato in tempo per raggiungere i suoi lettori della classe operaia il giorno seguente…

LA LEGGENDA DEL CAMIONISTA DI POLLAME
Contesto:
Amore e cibo erano collegati in modo molto sottile in un periodo in cui, anche se possedevi del denaro, non c’era cibo da acquistare. Gli idoli dell’epoca erano i venditori dei mercati di stato, i camerieri, i camionisti che trasportavano viveri, e altre persone di questo genere.
Storia: Grigore guida un camion per un allevamento di polli. Per anni, il suo lavoro consisteva nel guidare un furgone pieno di galline per l’esportazione dal nord della Romania al porto meridionale di Constanta. I regolamenti severi gli proibiscono di fermarsi per strada, malgrado il viaggio sia lungo. Grigore non mette mai in questione questo divieto, fino al giorno in cui gli rubano le gomme e si trova costretto a passare la notte in una locanda.
La mattina seguente, quando apre il suo camion sigillato per la prima volta nella sua carriera di camionista, scopre di suscitare molto più interesse nella bellissima locandiera bionda di quanto non avesse fatto la notte prima.

LA LEGGENDA DEL POLIZIOTTO INGORDO
Contesto
Alla fine dell’era del comunismo la Romania stava per soccombere alla carestia. Il cibo valeva più del denaro e la carne era più preziosa dell’oro.
Storia: Danut è figlio di un poliziotto, vive nel piccolo appartamento di un palazzo, in una piccola città. La tradizione del posto vuole che si mangi maiale a Natale, ma i negozi sono vuoti. Quindi, quando un lontano parente di campagna decide di portare del maiale per i festeggiamenti, sono tutti molto felici. L’unico problema è che porta l’animale vivo, per dimostrare che la carne è fresca. Come si macella un maiale durante la notte senza fare rumore e quindi farsi notare dai propri vicini affamati, per non parlare della polizia? Danut trova una soluzione brillante: avvelenare il povero animale con il gas dei fornelli della cucina.

Note di Regia

Il concetto
“Racconti dell’età dell’oro”
vuole fornire una visione soggettiva e anticonformista della Romania negli ultimi anni del comunismo, narrata attraverso le sue leggende metropolitane, dal punto di vista della gente comune. I romeni considerano le leggende metropolitane storie vere che sono state trasmesse con il passaparola. Erano il tema principale di pettegolezzi e dibattiti durante le lunghe code per ottenere del cibo.
Il progetto ricrea i tempi della giovinezza durante gli anni ottanta in modo nostalgico ed evocativo, tramite la musica, il linguaggio, gli oggetti e gli stereotipi dell’epoca.
La pellicola offre una visione della sopravvivenza di una nazione che deve affrontare ogni giorno la logica particolare della dittatura – rivelando gli aspetti comici di un regime assoluto che si prende troppo sul serio.

La struttura
“Racconti dell’età dell’oro”
è composto da varie storie collegate tra loro per l’umore, la trama e i dettagli del periodo storico: l’unica auto che vedrete per strada è la DACIA, la versione del posto della Renault 12; il programma televisivo giornaliero dura solo due ore; tutti rubano dallo Stato; il cibo è più prezioso del denaro; devi obbedire agli ordini del partito malgrado siano assurdi. La gente ha un’espressione cupa, eppure, nel profondo, è ancora viva e vuole amare ed essere amata.
Un film dalla geometria variabile, “Racconti dell’età dell’oro” è stato presentato in un numero diverso di episodi a Cannes. In Romania, 4 episodi saranno proiettati come RACCONTI SULL’AUTORITÀ e 2 episodi come RACCONTI D’AMORE.

Approccio creativo
Dopo una proiezione di 4 MESI, 3 SETTIMANE E 2 GIORNI, uno spettatore mi disse che aveva la sensazione che stavamo girando i film sempre più esclusivamente per i festival piuttosto che per il pubblico e mi chiese se potevamo fare qualcosa per cambiare la situazione. Risposi di sì. Decisi di aprire il resto del progetto “Racconti dell’età dell’oro” a vari registi romeni, cineasti che avessero l’età per ricordare il periodo in questione. Scelsi le storie, scrissi le sceneggiature, fui coinvolto nel casting e nel montaggio, assicurandomi che alla fine avessimo un solo film, ma ogni regista era libero di utilizzare il proprio linguaggio cinematografico.
In coda durante gli anni del comunismo, non si sapeva ciò che si sarebbe ottenuto. Trasferimmo questo principio alla pellicola: a diverse proiezioni de “Racconti dell’età dell’oro” avremmo presentato una combinazione diversa di episodi. Quindi se parlavi con qualcuno che aveva visto un episodio diverso, potevi immaginare ciò che provavamo noi in quelle code.

“Racconti dell’età dell’oro” per me cattura l’atmosfera dei film italiani degli anni ’60 o ’70: popolari, diretti e divertenti, che rivisitano il cinema come arte popolare.

Loading